Andrea Scarabelli

Dieci domande sulla scrittura nell’Italia degli anni Dieci: Andrea Scarabelli

“No, non penso che la necessità di scrittura sia aumentata, semplicemente che quello che prima restava al di fuori delle pagine dei libri o degli articoli editi era confinato a una dimensione diaristica o di corrispondenza privata (anche se magari in seguito pubblicata). Oggi c’è la rete e per la maggior parte degli autori è un’occasione troppo ghiotta. Si tratta di una situazione condizionata da un mezzo che prima non c’era. Personalmente credo paghi (sia in termini di autopromozione sia in termini di azione culturale) un uso consapevole del mezzo, mentre ritengo che la dinamica dell’occupazione massiccia di spazi come la definisci efficacemente sia deleteria, e non faccia altro che alimentare la parte peggiore dell’ego, che in un percorso artistico può solo essere d’intralcio”.